Il doppelgänger di Lara

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    Jacqueline Natla, sopravvissuta al crollo della piramide di Atlantide, viene fatta prigioniera di Amanda, la quale viene manipolata da Natla. Amanda rivoleva indietro la sua pietra spettrale (che Lara le confiscò in Tomb Raider: Legend ), dunque Natla riesce in qualche modo a creare una creatura norrena con le fattezze di Lara. Una volta portata al termine questa creazione, l'alter ego di Lara entra in azione, facendole esplodere il maniero. Effettua inoltre una scansione retinica per aprire la cassaforte contenente la pietra spettrale. Una volta raggiunto il suo obbiettivo, uccide Alister Fletcher, facendo in modo che Lara assista allo "spettacolo". Il doppelgänger si limita ad eseguire gli ordini della padrona, Natla. Verrà gettato nel burrone di eitr dell'Helheim, dalla stessa Amanda.

    Anche nel 1996, in occasione del primo Tomb Raider (e nella riedizione Anniversary) Lara ebbe un alter ego, che però si limitava a replicare le azioni della protagonista.

    La creatura si differenzia da Lara nei seguenti elementi:

    * Questo alter ego di Lara porta i capelli rossi con treccia, Lara invece ha i capelli bruni e porta una semplice coda di cavallo (nella versione PS2 del videogame, invece, anche il doppelgänger porta la coda di cavallo)
    * Pelle bianca e venosa (eccetto nella versione PS2)
    * Occhi di ghiaccio (miss Croft ha invece gli occhi marroni)
    * Porta un body in lattice e pantaloni lunghi
    * Non ha lo zaino (invece Lara porta sempre lo zaino)

    Mentre Lara fugge assieme ad Amanda dall'Helheim l'alter ego, riprendendo i sensi, sarà ancora una volta succube di Jacqueline Natla, la quale ormai è in pessimo stato, essendo stata avvelenata dall'eitr e ferita dal martello di Thor che Lara le ha scagliato contro. La donna le comanda di condurla verso una specie di macchinario rigenerante, il quale è stato in grado di far nascere la creatura norrena ma, una volta arrivati, scoprono che il macchinario è stato danneggiato (probabilmente da Amanda). Il doppelgänger, sotto comando, lo riattiva. In seguito Natla le ordina di trovare Lara Croft e ucciderla, suicidandosi in seguito. La creatura norrena con le fattezze di Lara cominciò a risentirsi ma, ancora sotto il giogo di Natla, non può ribellarsi.

    Lady Croft nel frattempo, attraverso l'ennesimo indizio lasciatole dal padre, aveva trovato un ulteriore passaggio segreto al di sotto dell'ormai fatiscente maniero, che la condusse verso un artefatto che non solo era in grado di creare degli schiavi, ma era perfino in grado di assoggettarli grazie ad una parola: Ork Eshivar. Irrompe in quel momento il doppelgänger nell'intento di uccidere la donna ma, non appena quest'ultima proferisce il comando, l'alter ego si mette sull'attenti. Lara le chiede una volta per tutte chi diavolo fosse, ed essa risponde di essere lei senza i suoi difetti. Lara, infine, le chiede cosa farebbe se fosse libera. L'alter ego le fa capire che anche lei, in cuor suo, vorrebbe vedere Natla morta. Dunque l'archeologa le vieta di obbedire a qualsiasi ordine che le viene imposto, liberandola una volta per tutte dalla sua condizione di "schiava". L'ultima missione consiste nell'uccidere una volta per tutte Jacqueline Natla. «Assicurati che Natla soffra», le ordina Lara. L'alter ego, perciò, distugge il macchinario rigenerante dove Natla è incapsulata, e la lascia sciogliere nell'eitr, assistendo allo spettacolo con sguardo sadicamente compiaciuto.
     
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